“Lighthouse Sea Hotel”

Recupero e riprogettazione del faro

Cliente
YAC - Young Architects Competitions
Anno
2016
Luogo
Murro di Porco, Siracusa
Tipologia
Concorso
Foto

 

I fari hanno percorso la storia dell’umanità, connotandosi di un significato ben più esteso della semplice struttura di segnalazione, e conquistando un orizzonte onirico, intriso di avventura, fascino e mistero. Slanciati e solitari, disseminati in ecosistemi prodigiosi e spesso inviolati, i fari costituiscono un’inestimabile eredità di epoche passate.
Il faro di Murro di Porco, a pochi chilometri dal centro storico di Siracura, è un’architettura dall’indescrivibile fascino ed ineffabile pregevolezza, un tempo abitato, ha subito poi un inesorabile processo di abbandono. Si vuole quindi sfruttare la preziosa collocazione e prossimità del mare per realizzare, partendo dal faro, una struttura turistico-alberghiera, che renda possibile la tutela e conservazione di questo patrimonio storico ed architettonico.

Il progetto risponde ad una logica di temporalità e personalizzazione dell’uso dello spazio architettonico, dove “idea” è la parola chiave, architettura la risposta e il progetto il mezzo per tramutare l’intuizione in prefigurazione oggettuale. Il faro, punto di riferimento, diventa generatore di percorsi e cornici che inquadrano il paesaggio abbandonando le sue geometrie note per acquisire una nuova dimensione, fortemente connessa con l’intorno, divenendo parte del paesaggio. Gli scorci di paesaggio non sono considerati semplici spazi ma, in maniera poetica e sottile, opportunità di connessione con il mare, il vento, il sole e la terra.
Il progetto si basa su tre elementi, trattati come livelli: il Livello delle Tech-boxes ed il livello dei Percorsi Sensibili, elaborati in base al paesaggio esistente, che costituisce il Livello principale.


Livello Tech-boxes
Le Tech-boxes comprendono gli spazi abitabili (Living-cells)  e le unità ricettive: Reception, Info point, Area Caffè, situate nulla struttura esistente del Faro, il quale è il punto di partenza per visitare la località Murro di Porco; il Ristorante, nelle rovine esistenti; una Sauna, inserita in un paesaggio rurale con un giardino botanico ed il paesaggio marino; il paesaggio sottomarino come nuova appendice del progetto generale.
Il ruolo delle Tech-boxes è di garantire il confort climatico e ambientale: essi sono edifici energicamente autosufficienti, con un sistema di costruzione a secco (attraverso pannelli X-Lam), con pannelli solari e fotovoltaici sul tetto.

Livello Percorsi Sensibili
Il Percorso Sensibile connette l’intera area. Esso si ramifica, si assottiglia , si espande in piccole piazze, come il delta di un fiume. Si ripiega su se stesso creando punti di arresto (panchine) e di contemplazione del paesaggio (sdraio), ripari dalla pioggia (tettoie), punti dove osservare la vita marina (seascope). Il percorso può anche ricoprire, come una pelle, le Living-cells, provvedendo a privacy e copertura, adattandosi alla direzione dei raggi solari e del vento. Il camminamento permette a visitatori e clienti di scoprire il territorio aspro di Murro di Porco attraverso le attività più particolari.

Livello Paesaggio Esistente
Si considera il magnifico Paesaggio come elemento principale del progetto. L’ambiente è diviso in due aree: la prima, attorno al faro, dal suolo pianeggiante e caratterizzata dalla macchia mediterranea. La seconda, che sovrasta il mare, grezza, con suolo roccioso, esposta al vento e al mare.
La volontà è quella di valorizzare queste caratteristiche ancestrali (terra, rocce, vento, mare, faro esistente e rovine), disegnando un progetto-installazione che permetta di interagire con il territorio, sperimentando una vacanza in connessione con la natura.

Territorio cornice
Ogni living-cell, come altri punti del percorso sensibile, è rivolta verso un particolare frammento di paesaggio: viste uniche e spettacolari che rendono la vacanza al Lightsea Hotel un’esclusiva esperienza nella natura.


CREDITI
Arch. Paolo Scoglio, Arch. Gaetano Di Fede, Amir Faridkhou, Alice Reina, Arch. Valerio Fogliati